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Дата выпуска: 25.06.2018
Язык песни: Итальянский
Non ti arrendere |
Tu mi dici: «Qua non cambia niente» |
Io che invece vorrei cambiare |
So che per te non conta niente ma |
Sappi che io vorrei contare (Qualcosa) |
Su qualcosa che c'è sempre (Poi cosa?) |
Piove rabbia dalle fontane (Si sposa) |
Per le strade la mia gente (Si scorda) |
Che non smette mai di lottare |
Se poi un giorno tornerei, eh beh, è normale |
Normale in fondo non lo sei stata mai |
Ed io vorrei cercare me stesso in mezzo a questo caos |
So che è complesso trovare armonia nel fato |
Se la melodia della vita accade a caso |
È come un quadro astratto, devi valorizzare ciò che hai fatto |
Lasciare un segno nel tuo campo |
Prima che lo faccia qualcun altro |
Io cerco la mia via, senza seguire un’altra scia |
Senza guardare mai dove sono arrivato, mai |
Scusa, qui ci sono finito per gioco |
Per come sono è una vita che chiedo perdono |
Non potevo mai comprare un vestito nuovo |
Ma era il solo che sapeva fare, catturare un tuono |
Mo mi guardo allo specchio e penso se questo è un uomo |
Tutta la merda che ho dentro tu pensi che sia un dono? |
C'è chi stona e vorrebbe stare nel coro |
E c'è chi prova ad affrontare la morte e dargli uno scopo |
E sai del rap cazzo me ne frega? |
Sono cresciuto dove il futuro non esisteva |
Dove le notti san di sputo e di pattumiera |
Dove il latte versato è scaduto |
E la vita si spreca, scusa c’hai un deca? |
Fuso che biascico appena, Viola Barbera |
Mi faccio scudo con la cattiveria |
Io a quest’ora non discuto con chi fa il poeta |
Ma se chiudo gli occhi riesco a toccare tutto il pianeta |
Dai, cantiamo Capossela e diventiamo corvi |
Trasformiamo 'sta tragedia in un film di Boldi |
Questo acquazzone annega pure i morti |
Taglia bene l’aquilone, specie quando dormi |
Taglia bene l’aquilone, specie quando dormi |
Taglia bene l’aquilone, specie quando dormi |
Taglia bene l’aquilone, specie quando dormi |
Quando scrivo fermo il tempo (Stando sul tempo) |
È come vivere in eterno (E ridere dentro) |
È come quando sono perso (E lo sono spesso) |
È come ai tempi col berretto (Quando suono spesso) |
Io ce l’ho scritto negli occhi che per 'sta cosa vivo |
Per questo quando ne parlo vedi che brillano |
E quando scrivo do colori al cielo indaco |
Mentre divento un uomo che sa pensare da piccolo |
Ma sai già, con le parole non ci svolti |
Pacche sulle spalle, tutti pronti |
Chiacchiere su cui balliamo sbronzi |
Stanotte volo, tieniti i soldi |
È la mia vita e ne vale troppi |
Nelle canzoni che ti lascio sembro sempre mite |
Le nostre storie collegate da un filo sottile |
Quando le scrivo e non ho voglia di dirti la fine |
A volte penso: «Per fortuna che non le capite» |
Tanto lo sai ci rido sopra sempre |
E sono ancora lo scemo di sempre |
Adesso vado, nostalgia di sempre |
Senza mentirti con altri «per sempre» (Ciao) |
Tu fammi solo un cenno e sarà strage |
L'11 settembre, l’assassinio di Versace |
Un cuore che detona, la scissione del per sempre |
L’esplosione che risuona dentro una città che tace |
Credimi, col tempo certi sbagli fai fatica anche a comprenderli Macchie che non |
lavi come il sangue di John Kennedy |
E nasconderle non basta perché rimangono in testa |
E te li porti sempre in tasca con i soldi che non sperperi |
In 'sto traffico di gente quasi maniacale |
Qui sotto non è mai dicembre, non è mai Natale |
Devo cambiar me stesso prima di cambiare posto |
Che l’inferno non è un luogo fisico ma mentale |
C'è ancora spazio per sfasciarci di canne |
Per lanciarci da un terrazzo, per lanciarci un allarme |
Comunque va c'è ancora spazio per fasciarci le zanne |
Per lasciarci ad ogni passo, per lasciarci la carne |
Ci rincorriamo come Bill e Bea |
Siamo l’arte, Frida Kahlo, lune storte, Giove, Marte |
Quando in parte ci capiamo, alcune volte piove, altre |
La tempesta è un’Odissea dentro cui ci ritroviamo |
Sai, come sempre vado |
Forse a volte no, beh |
Come quella volta distratto |
Quando avrei dovuto ma non l’ho fatto |
Dicono: «Persegui obiettivi» |
Ho letto: «L'importante qua è sentirsi vivi» |
Lungomare d’inverno, fermo il tempo, scorcio di eterno |
In un dipinto balliamo, dance me to the end, Jack Vettriano |
Ho una guida per dimenticare |
Apri la porta e inizia a camminare |
Se poi dici «Guarda, non puoi», smetto già di ascoltare |
Tu indossi una vita che non vuoi |
Io volo nel cielo come i Boeing |
Se poi dici «Guarda, non puoi», smetto già di ascoltare |
Tu indossi una vita che non vuoi |
Io volo nel cielo come i Boeing |
Come i Boeing, come i Boeing, come i Boeing |
La primavera sembra inverno se l’estate pare autunno |
Io confondo gli abiti e mi pare assurdo |
Presentarmi in una baita col costume |
Mentre in spiaggia copro tutto |
Di base io sto male, mi pare il giusto un riassunto |
Da domani prendo un nuovo appunto |
Affrontare le sfide con la dovuta precisione da chirurgo |
E non ti parlo di lottare per raggiungere obbiettivi |
Ma fallire essendo meno selettivi |
E ad ogni tuffo cancello ogni mia traccia, cancellami la faccia |
Utilizzando quella gomma messa a fianco alla borraccia |
Perché essere buttato a terra, merda, mi incoraggia |
Sono in viaggio per salvarmi senza che ingrani la marcia |
Capolinea, il pullman non parte e io cambio vita |
Però non cambio mica |
Se i colpi mi finiscono, piuttosto cambio mitra |
Mi tolgo dalla faccia della Terra, ma ti lascio tutti i giga |
Perché tanto tra di noi c'è sempre stata connessione |
Se si tratta solamente di accendere tutti i modem |
Non trovo il tasto «Exit» |
Vivo in un episodio su Netflix |
Ma senza lieto fine né copione |
Mentre 'sta pioggia senza fine cade giù al suolo |
E sferza le colonne stanche del Duomo |
Mentre in cielo un altro lampo scappa dal tuono |
Mi chiedo se una rima salverà l’uomo (Salverà l’uomo) |
Mi chiedo se una rima può salvare un uomo |
Indosso il mio kimono e grido perdono |
E mi chiedo se una rima può salvare un uomo |
Può salvare un uomo |
Nato in una city bella come il fuoco |
Ma fredda come il ghiaccio |
Che può spezzarti il cuore mentre ti dà un bacio |
Cresciuto in mezzo ai vicoli e lampioni |
Cercando di sfidare il buio e di buttarlo fuori |
E ho provato ad ignorarle, non osservarle |
'Ste Iene avide di sangue, non ascoltarle |
Però più ridevano, più vacillavo |
Più avevo dubbi, più tremavo, più mi rassegnavo |
E non lo so se avrò la forza pure stavolta |
Di non arrendermi e aspettare che passi la pioggia |
Col dubbio se la vita sia follia o dono |
Mi chiedo se una rima salverà l’uomo (Salverà l’uomo) |
Ciao, dicono ciao con i volti spenti |
Un «Come stai?», un «Come va?» |
Beh, sto cadendo a pezzi |
Mi dicevan che di giorno il Sole bacia i belli |
Mentre la Luna bacia i folli, i geni, i diversi |
Io a 'sta cosa ho sempre dato più peso degli altri |
Perché ho 'sta foga di arrivare nei piani più alti |
Ma non si gioca e quando arrivo ad un passo dai grandi |
Meglio sognare fra poveri che pregare due santi |
Meglio aggrapparsi ad un’idea (Anche una) |
Farla nascere dal basso, per terra, in natura |
Accudirla come un fiore di orchidea (Con premura) |
E cullarla con i sogni e la brezza dopo l’una |
Quando tutti dormono io affino le mie abilità |
Nessuno, in fondo, ha mai apprezzato certe qualità |
Ed è questo che distingue un uomo da una sagoma |
Quando mi chiedi a che penso, te lo dimostro in pratica |
Scrivo sul mogano pensieri in radica, qui chi mi biasima |
Mi aiuta a credere che esista un’anima a cui |
Affidarmi nei momenti bui |
Quando a fatica mi capisco e provo a entrare nella testa altrui |
Non mi capisco, i giorni in cui sono prolisso scrivo pochissimo |
E quelli in cui non emetto nemmeno un fischio potrei fare un disco |
Un misto tra attenersi al vendesi fisso in testa |
E prove dove arrendersi resta il rischio |
Quando i dettagli non colpiscono e l’ispirazione manca |
Sta lì fermo in stanza l’mc e si definisce Cristo |
Ma non lo fa per arroganza o per un fine egoistico |
È che sta a metà tra il credersi un Dio e pensare «non esisto» |
Che cos’ha di mistico questa musica? |
Se per la gente l’unica cosa che conta |
Non è ciò che ascolta ma ciò che ha visto |
Arrivi tu e conquisti con l’aspetto fisico fan |
Conquisti il mondo a Risiko ma è tutto finto |
E per non arrendersi serve un appiglio nuovo, un obiettivo |
Un suono, un diversivo, un sogno lontano un miglio |
Fai con amore, le parole si scrivono da sole |
Se curi un foglio come curi un figlio |
E anche questa giornata è peggio della scorsa |
Ma poi arrivi ed hai l’effetto della scossa |
Ti terrei per la piega continua della stoffa |
E ti proteggerei come una bambina |
Mentre il mondo va in rovina, The Last of Us |
Tra i malfattori e le reliquie c'è una rosa blu |
Una galera che cammina e dentro ci sei tu |
Un solo soffio si solleva, diventa universo |
Lo sorreggo, non riesco, è pesante e immenso |
Ora cedo ed entro, vedo ciò che ha dentro |
Una foresta aspra sotto l’orchestra mi addentro |
Lungo il sentiero nel gelo c'è una quercia sui rami |
Una colomba e una corona d’alloro, straziati |
Sto per seppellirli dentro il mio fragile vetro |
Quando mi accorgo che mi sta guardando un’ombra |
Tiene in mano un giglio bianco che conosco ed io tremo |
Di scatto corro per riaverlo ma ad un tratto tutto il suolo crolla |
Il fondo è cielo d’altri fondi che sfondo cadendo |
Fino ad atterrare sopra un letto d’ospedale |
L’infermiera in tirocinio mi ha svegliato stamane |
Sorridendo prendo il mio veleno e la mia forza per lottare |
Saluto i miei soldati, foglie distanti e lontane |
Città invisibili cullate da urla sovrumane |
Ancora in piedi vado alla finestra e vedo il sole splendere |
La sua luce dice: «Non ti arrendere» |